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      azienda agricola biologica verde mare – 2

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      Storia del territorio

      Puntiamo al futuro senza dimenticare da dove veniamo.

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      Storia del territorio

      Puntiamo al futuro senza dimenticare da dove veniamo.

      La Storia

      Le nostre colture si estendono per diversi ettari in un territorio che insiste sulla sponda Jonica della provincia di Messina. I nostri appezzamenti ricadono, precisamente, all’interno della Valle D’Agrò, della Valle dell’Alcantara e nel territorio di Messina.

      La Valle d’Agrò giace sul versante orientale dei monti Peloritani, nella città metropolitana di Messina e, deve il suo nome all’omonimo torrente che ne solca il fondo per tutta la sua lunghezza.

      Fin dalla remota antichità, la valle è stata sede di una intensa attività agricola, della quale rimangono tracce evidenti nei terrazzamenti, ormai in parte inutilizzati, che ricoprono parte delle fiancate collinari; è stata appurata la presenza di insediamenti umani, risalenti ad un periodo compreso tra il Neolitico e il X secolo a.C., riconducibili ai Sicani, nelle fasi più antiche, e ai Siculi in quelle più recenti.

      A partire dal IX secolo a.C., la valle dell’Agro venne frequentata dai Fenici, che in Sicilia orientale insediarono alcune basi commerciali come Phoinix, stazione commerciale che viene identificata con l’attuale Santa Teresa di Riva, nata per incrementare gli scambi con i Siculi stanziati nella zona.

      A partire dall’VIII secolo a.C., i primi coloni Greci (più bellicosi dei fenici) cominciarono a frequentare il territorio dell’Agrò, sostituendosi ai fenici, mescolandosi gradatamente con le popolazioni sicule e dando origine, anche qui, alla cultura siceliota.

      Poi, con la conquista romana, la storia della valle segue quella di tutta la Sicilia. Nel corso della lunga dominazione romana, la valle venne interessata dalle guerre civili seguite all’uccisione di Giulio Cesare.

      Durante il Medioevo, la valle venne frequentata dai bizantini e dagli arabi, furono questi ultimi ad inserire nuove colture (come gli agrumi e l’albicocco). All’XI secolo risale la ricostruzione dell’abbazia basiliana di San Pietro e Paolo, voluta da Re Ruggero II fondatore del Regno di Sicilia.

      I Basiliani esercitarono la loro signoria religiosa, economica e sociale dal 1117 al 1794. A partire dal XII secolo i villaggi di questa valle furono sottoposti al potere politico, amministrativo, giudiziario e militare della cittadina di Savoca, capoluogo di una baronia sotto il mero e misto imperio dell’Archimandrita di Messina.

      Foto Di Ludvig14 – Opera propria, CC BY-SA 4.0

      Il Suolo

      La Valle D’Agrò

      La caratteristica composizione rocciosa e mineraria dei Peloritani, Monti Metalliferi, rivela origini geologiche totalmente diverse da quelle delle altre montagne siciliane.

      Questi monti, tra i più antichi della nostra isola, rappresentano la logica prosecuzione dell’appennino calabro con cui sono in continuità morfologica e geografica, e da cui sono separati dallo Stretto di Messina.

      Sollevatisi durante l’epoca mesozoica e cenozoica (ere secondaria e terziaria, a partire da 225 milioni di anni fa), i Peloritani subirono numerosi mutamenti: la natura cristallina delle loro rocce è stata spaccata, frantumata, alterata al punto di essere stata trasformata in materiale sabbioso e poco coerente, detritico, che viene facilmente dilavato dai corsi d’acqua e trasportato giù dalle fiumare che, se non ostacolate nel loro percorso, tendono a trascinarne quantità ingenti, con grande accumulo di detriti a valle.

      Da testimonianze storiche sembra che l’attività mineraria risalga al periodo normanno quando la presenza dei monaci basiliani abbia portato ad iniziare lo sfruttamento sistematico delle risorse minerarie del luogo e della lavorazione stessa di quanto estratto. Detto periodo viene supportato dalla data iscritta in uno dei muri del rudere dove sorgeva l’altoforno (1276) nella zona della valle d’Agro.

      Foto di Mianofrancesco di Wikipedia in italiano – Trasferito da it.wikipedia su Commons., CC BY 2.5,

      Valle dell’Alcantara

      Il substrato geologico che forma il fondo del bacino in questione è costituito, per la massima parte (60%), da rocce sedimentarie di età quaternaria, cenozoica e mesozoica, per un’altra parte (35%), dalle vulcaniti etnee e, per un’esigua porzione (5%), da quelle rocce metamorfiche che sono proprie della catena dei Peloritani.

      Sotto il profilo geomorfologico il bacino del fiume Alcantara ha una tipologia collinare-montuosa, con paesaggi spesso aspri e brulli; solo verso la foce del fiume si ha un’area pianeggiante (Trappitello, Chianchitta ecc.) e qui il rivestimento vegetale si arricchisce delle colture agricole. Tuttavia in esso non mancano aree boscate (Pineta di Graniti, Bosco di Malabotta, querceti di Pittari e di Voture, faggeta della Colla e di Monte Spagnolo, Bosco Camisa, ecc.); pur se, generalmente, confinate in distretti montani.

      Le gole del fiume Alcantara, note ormai in tutto il mondo, sono meta di migliaia di turisti ogni anno. Questa parte di fiume attraversa il piccolo comune di Motta Camastra, in località Fondaco Motta.

      I nostri agrumeti siti sulle sponde del fiume Alcantara sono irrigati esclusivamente con acqua proveniente dal fiume stesso.

      Foto di Luca Sartoni from Vienna, Austria – Alcantara, CC BY-SA

      Il Clima

      In Sicilia, l’isola più grande dell’Italia e del Mediterraneo con i suoi 25.711 kmq, il clima è mediterraneo lungo le coste e nelle isole minori, con inverni miti e moderatamente piovosi, ed estati calde e soleggiate.

      Nelle zone interne invece il clima diventa leggermente più continentale a quote collinari, con inverni moderatamente freddi ed estati ancora calde (anzi spesso torride), mentre nelle zone di montagna diventa più freddo, anche se a parità di quota fa decisamente meno freddo che sulle Alpi o sugli Appennini.

      A quote basse invece le precipitazioni sono in genere abbastanza contenute, dato che oscillano dai 400 ai 600 millimetri all’anno (ad esempio si registrano 495 mm di pioggia all’anno a Trapani, 525 mm a Siracusa, 545 mm a Catania, 555 mm a Enna, 610 mm a Palermo, e appena 370 mm a Gela, sulla costa meridionale). Fa eccezione Messina, più piovosa, con 850 mm l’anno.

      L’andamento delle piogge in Sicilia è mediterraneo, con un massimo in autunno e in inverno, quando sono abbastanza frequenti anche i temporali, un calo in primavera, quando già piove poco, e un minimo in estate, quando piove molto raramente. Anche a causa della lunga siccità estiva, il paesaggio è spesso semiarido, soprattutto a bassa quota e nei versanti meridionali.

      L’isola è sensibile allo scirocco, il vento caldo dall’Africa, che può portare temperature uguali o superiori ai 20 gradi in inverno e ai 40 °C in estate. Da giugno ad agosto, durante le sciroccate più intense, la temperatura ha raggiunto valori di 43 °C a Messina e di 44/45 °C a Trapani, Palermo e Catania.

      Un altro vento frequente è il fresco maestrale, che soffia da nord-ovest e interessa soprattutto la parte occidentale dell’isola.

      Le ondate di freddo invernali, che vengono dalla Penisola Balcanica, in Sicilia in genere durano poco, due o tre giorni, e non sono in genere intense lungo le coste, dove i record del freddo sono di circa 0 gradi e le nevicate sono rarissime (ogni tanto può nevicare a Palermo e Messina, sulla costa nord, mentre sulla costa sud, in pratica non nevica mai).

      Nelle zone collinari interne, invece, la neve è un po’ più frequente, mentre nelle zone montuose al di sopra dei mille metri a volte può essere abbondante.

      Una nevicata eccezionale si è verificata il 31 dicembre 2014, quando ha nevicato anche in zone dove la neve non si vede quasi mai, come a Cozzo Spadaro e Pachino, sulla punta sud-orientale dell’isola.

      Il clima di Messina

      Sulla punta nord-orientale della Sicilia troviamo Messina, che ha un microclima particolarmente caldo, essendo chiusa tra lo stretto omonimo e i monti Peloritani. Si notano in particolare le temperature minime elevate.

      Le temperature medie vanno dai 12° C di gennaio ai 27,5° C di agosto (media annuale 18,85 °C).

      Per la sua posizione, Messina è anche particolarmente piovosa rispetto alle altre zone costiere e pianeggianti della Sicilia: in un anno cadono 850 mm di pioggia, e si raggiungono o superano i 100 mm al mese da ottobre a febbraio.

      Anche qui però in estate piove molto raramente. 

      Foto di StefanoBarillà at it.wikipedia, CC BY-SA 3.0

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